"CARPE DIEM" il forum degli appassionati by Carp Fishing Italia

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Raffaele Puca Inserito il - 14/10/2011 : 10:28:15
Storia della mia 15ma Maratona Internazionale Benefica di Endine.

Sentendo parlare della Maratona di Endine, non capivo come una semplice “gara” benefica di pesca, potesse generare tanto fermento in chi ci partecipasse. Quasi per gioco, in una delle abituali riunioni mensili del Gruppo Ambrosiano Carpfishing, mentre i veterani della manifestazione iniziavano a scambiarsi le prime informazioni, ho preso la parola ed ho chiesto chi volesse partecipare con me. Le coppie già formate sono “intoccabili”, la sfida con il lago avaro di catture è, nel tempo, motivo di rivincita, guai entrare negli equilibri di chi, insieme negli anni, le ha provate tutte cercando di ottenere risultati. Avevo quindi bisogno di un nuovo socio che avrebbe dovuto sostenere con me questa nuova avventura.
Dal fondo della sala il buon Sergio fa: “vengo io, ho un conto in sospeso con Endine, non ci ho mai preso nulla…”. “Andiamo bene” credo sia stato il mio primo pensiero, ma non per sfiducia nei suoi confronti, sapevo di avere un socio all’altezza, ma perché anche lui aveva lo stesso problema degli altri, riuscire a catturare in quel lago!
Da quella sera di metà giugno al fatidico giorno del tentativo di inserirsi nella lista dei partecipanti il passo è stato breve, il 16 luglio già alle ore 18:00 i cellulari erano pronti, sia a casa mia tra i cartoni per il trasloco ormai prossimo, che a pesca con Sergio, dovevamo far di tutto per esserci. Alle 20 precise il via al “bombardamento”, io ho spedito qualcosa come 32 messaggi per la felicità della Vodafone, Sergio 3 o 4. Non erano nemmeno trascorse un paio di ore che mi arriva un messaggio privato su Facebook da Paolo Cominelli, presidente della sede di Rudiano e consigliere Nazionale di Carp Fishing Italia “nooooo Raf, hai un messaggio alle 19:59:59”.
Giuro che leggere di quel secondo di anticipo mi ha fatto gelare il sangue, ormai la mia Maratona era iniziata, non poteva già terminare perché avevamo anticipato di un solo misero secondo le 20, sarebbe stata la beffa più grande, non esser dentro, per quel secondo prima che se fosse stato dopo ti avrebbe fatto arrivare per primo… scusate il giro di parole, ma era qualcosa di veramente terribile!!! Fortuna vuole che poco dopo mi arrivi la notizia, sempre tramite lo stesso canale, di un secondo sms delle 20:00:09, forse merito di Sergio, forse mio, chissà, l’importante era essere della partita, non potevamo avere 20 e rotte, delle 32 coppie disponibili davanti, era fatta!!!
Il tempo scorre in fretta, ma quasi inconsciamente pensi sempre a quella pescata che dovrai fare, anche se in mezzo ne farai tante altre, quella è la pescata che hai in testa, vuoi per la cornice paesaggistica, vuoi perché tutti ne parlano, vuoi perché sai che prendere sarà dura, non chiedetemi perché, ma è così, il pensiero è solo uno, Endine!
Un paio di settimane prima della partenza ci ritroviamo a casa mia, Kategoria mi attende per un pranzo effettuato in clamoroso ritardo causa spesa con la famiglia e sua mancata sveglia, ma non è un grosso problema, dobbiamo stilare la lista del “chi porta cosa” per non lasciare nulla a casa, per una volta si può aspettare…
Arriva finalmente il tanto atteso giorno, appuntamento con tutti alle 6:45 all’autogrill di Agrate, colazione in “team” e partenza in carovana verso l’uscita di Seriate programmata per le 7 circa per evitare le file nei paeselli dal casello al lago… circa, perché se non conosci Davidone non sai che alle 7 circa non partirai mai, si sprecano scommesse nell’attesa, mentre lui bello sorridente si presenta alle 8, c’è si offre di pagarmi i pranzi dal 6 ottobre al 31 dicembre se si fosse presentato entro le 7:05, IMPOSSIBILE!!
Ed impossibile è anche non trovare coda dopo il casello, caso vuole che Davidone sia davanti a me, non perdo giustamente l’occasione dal mio abitacolo di fargli notare:
A) Che siamo in fila per colpa sua
B) Per punizione mi pareva giusto ricordargli ad ogni semaforo i 3 gol del mio Napoli appena rifilati alla sua Inter!
Ma questa è un’altra storia…
Sul lago sono già arrivate diverse coppie, maestoso ci appare il braccio Nord dopo una curva, la prima bellezza della natura di questa sessione è davanti ai miei occhi, vedere questo lago che si apre in mezzo alle montagne che ancora presentano un verde estivo, è un anticipo di magia, dentro di me so che ripasserò sicuramente di qui quando i colori saranno più autunnali, anche solo per una passeggiata in famiglia.
Siamo i primi della sede ad essere estratti, la sorte ha voluto la postazione n°10 detta “Ruscelletto”. Dopo di noi è la volta di Davide e Silvio alla posta del “Buchino”, la numero 6 e del King e Luca alla posta del “Cimitero”. Capisco subito dalle parole di Cominelli che non ci ha detto proprio bene, la conferma arriva quando per telefono, Paolo Meneghelli stila la classifica delle poste migliori “il Cimitero che è a Nord, Silvio e Davidone alla 6 e… voi siete un po’ spacciati perché vi è capitata la posta a centro lago…”.
Effettivamente Endine è abituata a regalare pesci a Nord e a Sud, il pesce difficilmente arriva al centro, la pioggia prevista per la notte del giovedì potrebbe metterlo in movimento sbloccando la situazione di pesca per Luca ed il King che sono a nord, forse anche agli altri del Buchino… ma c’è qualcosa che mi piace, il numero della posta per me è calcisticamente fortunato, l’ha vestito il migliore di sempre, 10, mi fa presagire che qualcosa succederà…
Manco a farlo apposta, nel recarci alla posta, appena 50 metri prima dello spiazzo sulla statale dove avremmo parcheggiato le nostre auto, scorgo sulla montagna a ridosso della strada 2 asinelli… ora gli elementi distintivi che mi dicono che è la posta che fa “almeno” per me sono 2, il 10 e O' Ciucciariello! Lo dico a Sergio, che oltre a darmi del terrone (non rendendosi conto delle sue origini Messinesi), si fa una grassa risata… e chi non avrebbe riso? Nessuno, tranne me che avevo un presentimento positivo, ognuno ha le sue convinzioni, prendere o lasciare!
Scaricata la macchina scrutiamo il lago, la posta presenta canneti a destra ed a sinistra e poi un’immensa distesa d’acqua da sponda a sponda, oltre ad essere a centro lago, siamo capitati anche in una delle parti più larghe, di bene in meglio! Ma non demordiamo e mentre iniziamo a montare il campo, stabiliamo che faremo con calma, anche per capire come si comporteranno quelli ai nostri lati, e poi di conseguenza sceglieremo la strategia di pesca migliore. In tutto questo, riusciamo a farci anche 4 sane risate! Un folle, a petto nudo e vestito del solo giubbotto salvagente a bordo di una mariposa, con fare minaccioso e bicipite gonfio, va a *****are gli incolpevoli ragazzi di Novi Ligure alla posta n° 11… era convinto che fossero quelli del “Totem”, posta in faccia alla nostra, e stessero calando oltre la metà del lago (vietato), mentre quei poveretti erano a stento a 50 metri dal loro pod, nella posta accanto… NUMERI DA CINEMA!
I segnalini delle altre coppie sono ormai in acqua, usciamo in barca a scandagliare e con “sommo piacere” ci rendiamo conto che da 30/40 metri da riva parte un piattone interminabile profondo 8 metri, ma la cosa più simpatica è che non presenta nemmeno un ciuffetto d’erba, un rialzo, dei sassi: NULLA, siamo nel DESERTO DEL NULLA! E qui realizziamo ancora di più perché siamo diventati “gli spacciati” della 166!
Non abbiamo molto da fare secondo i nostri calcoli, dobbiamo solo creare uno sbarramento che parta dal lato destro nel sottoriva ed arrivi il più possibile lontano ed a sinistra da noi, una bella diagonale di 5 canne che poi andremo a pasturare da segnalino a segnalino di modo da intercettare qualche pesce di passaggio. La sesta canna rimarrà nell’immediato sottoriva alla mia sinistra, dove abbiamo trovato un piano pulito a 4 metri di profondità a 10 metri scarsi dal canneto, giù di granaglie e boilie del 20 e del 15 per creare un letto di pastura.
Ormai è buio, stiamo calando le ultime canne, qualcuno della sede ci fa notare con un “ancoraaaa?” che forse ci abbiamo messo troppo, la mia risposta? “Non rompere le palle, siamo venuti qui per far pesci e stiamo cercando di fare le cose come Dio comanda!” e siamo anche straconvinti che meglio non potremmo fare, è la scelta migliore per quello che abbiamo a disposizione in questa fetta di lago.
Incalza la stanchezza, dopo una bella ed abbondante cena, anche perché avevamo saltato il pranzo, andiamo in branda, io rilassato e tranquillo, qualcun altro con una sorpresa per un evento che si avvera ogni 2/3 mesi, la branda nuova ha scaturito i suoi effetti, nelle mutande qualcosa ha smesso il letargo, ma in tenda non c’è trippa per gatti, mi rigiro dal lato giusto per non dare le spalle (sono educato eh? )e non avere sorprese, spengo la luce, il temporale è nell’aria, magari si muoveranno anche le carpe!
Proprio quando meno te lo aspetti, nel più profondo dei sonni fatti di stanchezza, un urlo spezza il nostro riposo, è lui, quel fantastico bip prolungato che tutti sogniamo, ma sono sveglio, la luce verde della mia centralina è accesa, fissa, ed il bip è diventato forte e continuo, una partenza a tuono sulla canna calata nel marginal a bordo canneto! Nemmeno il tempo di infilare gli stivali che degno del miglior Usain Bolt sono già sulla canna, ferro e: “Sergio c’è!”. Dall’altra parte della lenza sento delle testate poderose, non posso sbagliarla, dobbiamo portarla a guadino nel minor tempo possibile facendo valere la mia teoria del “meno sta in acqua e meglio è”, non vorrei mai si infilasse nel canneto anche se è a soli 30 metri da me. Il combattimento lo vinco io e appena è nella rete posso liberare l’ormai famoso grido della 166, il mio “Yes come on” echeggia nella valle, una bella regina 11,150 kg è stata il premio delle nostre scelte!
Pesce in sacca per il passaggio dei giudici alla mattina, figlio verde sulla strada per farli fermare a pesare e nuovamente a nanna, il temporale è sempre più vicino e le prossime luci che illumineranno la nostra tenda saranno quelle dei lampi che anticipano dei tuoni da far tremare il terreno. Endine è anche questo, la tempesta possente nel cuore della notte.
Ore 8 della mattina siamo già in piedi in attesa che passi qualcuno e ci faccia poi liberare questa splendida regina, adrenalina a mille per me, Sergio risentito dal fatto che mi sono svegliato presto, anche se ha dormito un paio di ore in più rispetto ai giorni lavorativi… giudici e stampa arrivano verso le 10:30 e proprio mentre stiamo per fare la prima foto dopo la pesatura, Endine mi regala un’altra emozione: ”bbbbbbiiiiiiiiiiiiippppppppp”, la canna nel marginal che mi aveva regalato la regina nella notte riparte con fragore, regalando anche un video in diretta alla redazione di Carp Fishing Mania. Questa volta è una regina di 8,200 kg che ci fa visita, l’entusiasmo è alle stelle, in nemmeno 24 ore ed in una posta dove avremmo dovuto veder l’acqua per 4 giorni abbiamo già 2 pesci, le sorprese di questo lago non finiscono mai, strabiliante!
Il secondo giorno va via tranquillo, la solita canna mi fa riprendere contatto con una tinca, erano anni che non ne pescavo una, da quando appena ragazzino andavo sul Ticinello accanto alla cascina Vione di Basiglio a pescare con la mia canna fissa, altri tempi, stesse sensazioni, che penso solo la pesca possa regalare.
La sera per farmi perdonare vado dai ragazzi della 11 con una bella bottiglia di Montepulciano, ridiamo sull’accaduto del giorno precedente brindando all’amicizia, per come la vedo io il rapporto umano in questa tecnica, come nella vita, non va mai perso di vista, serve ad allargare gli orizzonti del proprio sapere.
Sarà notte di sorprese, nel pomeriggio abbiamo stabilito di togliere una canna dal centro lago per avvicinarla a quella che ci ha regalato i 2 pesci e la tinca, troviamo un fondale di 5 metri sulla linea dell’altro innesco, disponiamo le canne per far si che non si disturbino chiudendosi ed optiamo per cambiare innesco anche alla canna di Sergio nel marginal a destra. La scelta risulta azzeccata, la canna a destra sveglia i Delkim del mio socio, cosa che prima non era mai successa in queste acque! Purtroppo il pesce vince e si slama lasciandoci con un pugno di mosche, l’incazzatura per non veder realizzato il desiderio di Sergio di scappottare per me è doppia, dato che il terminale era il mio, identico ai miei, e forse aveva contribuito a far liberare il pesce. Faccio un po’ da psicologo a me stesso ed al socio, alla fine non è successo nulla, certo, un pesce in più non ci avrebbe fatto male, ma la sfida ad insidiarle con più tenacia si fa sempre più interessante.
Sabato sul lago arrivano delle belle sorprese. Silvio che mi passa a prendere per andare a fare la spesa profumato di tutto punto, manco uscisse per andare a donne, e Pablito, che mentre siamo al supermercato è al 4° giro di spumante con i giudici di gara alla Filanda, UBRIACONE! Si, ma altrettanto convincente, con un solo sms riesce a farci fiondare da lui, il profumo di percoca mischiato a quello del Silvio post doccia ed alla mia maleodorante scia di chi “è sabato”, non night fever, ma il terzo giorno di pesca senza doccia, sono un cocktail afrodisiaco! Dimenticavo, anche questa è Endine…
Nel pomeriggio abbiamo un paio di visite di amici carpisti che vengono a trovarci per sapere come va e faccio conoscenza del capo di Pablo, Giulio, terrone doc al punto giusto, che non disdegna il Montepulciano e che si dimostra, oltre che di compagnia, anche attento ascoltatore, almeno questa è stata la mia impressione non avendolo mai conosciuto prima. Non è mancata la classica partenza per la mia canna fortunata, una scardola ha deciso letteralmente di impiccarsi sulla ferrata di Sergio, URAGANO! Anche un piccolo pettirosso che balzellava sotto il nostro tavolo si è lasciato prendere in mano da me, peccato sia volato via prima di fotografarlo. Mi son sentito Santo per un istante quando ho realizzato che dopo le carpe, la tinca, la scardola, anche il pettirosso… praticamente San Francesco da Endine!!!
Ricaliamo le canne al motto di “a gondoeta va contro corente”, e dietro al canneto sulla stradina sterrata un puffo nero balzella chinato dietro ai canneti per non farsi notare, dalla barca lo sgamiamo all’istante, è il Presidentissimo che si è materializzato sulle sponde dopo un mio invito educato della mattina “se non vieni qui, mollo tutto e ti vengo a prendere a casa”, di li a distanza di poche ore ci avrebbe regalato delle chicche imperdibili, come solo lui può, UNICO!
I ragazzi della 11 passano da noi dopo cena con la macchina del caffè carica: i fuochi d’artificio dietro la tenda, la telefonata a Gigi Negri, i “paesini ricchi della Brianza” sono gli elementi conduttori della serata di un energico presidente pieno di risorse, oltre al fatto che “tu a me non mi volevi, quando sono arrivato non mi hai nemmeno salutato”, che ha dato spunto ad un altro argomento da me sfoderato in piena notte contro il povero Umbe, quando ha compiuto l’incompibile! Si, perché l’ultima notte è stata un mix delle prime 2 che l’avevano preceduta, un pesce perso dal socio, una 12,700 presa da me sulla canna messa sui 5 metri e l’ultima grande emozione, la sorte che gira, ed Endine che si concede finalmente anche a Sergio, regalandogli a guadino una carpa di 5,650 kg, con tanto di Presidente che non si alza dal lettino e non viene a vedere la sudatissima carpa di uno dei suoi ragazzi, che fino a quel momento era in crisi mistica perché non riusciva a prenderle! E giù le mie rimostranze “sei un b******o” “ma che c***o di presidente sei che non ti alzi nemmeno” e lui mezzo addormentato “si ma è una carpa, lo so come sono fatte, la vedo domani mattina…”
Ed infatti la mattina di domenica dobbiamo tirarlo giù dalla branda, tanta era la smania di vedere la carpa di Sergio, perché la mia l’aveva vista in diretta, meravigliandosi anche di come in piena notte potessi gridare alla valle l’urlo della sede “Raffa *****, così svegli tutti”…
Paolo Meneghelli mi manda un messaggio “tenete i pesci in sakka che passiamo a fare le foto”, l’uso incondizionato delle K per un artista dell’italiano come lui mi lascia un attimo basito, ma si sente ancora ragazzo, che ci dobbiamo fare!!! I pesci erano già in sacca, come si suol dire “fess si ma strunz no”!!! Dopo che il sabato mi aveva decantato le qualità di Giulio nella fotografia e dopo che nella notte avevamo fatto 2 pesci, avrei potuto mai rilasciarli prima di farglieli fotografare? Ooooohhh, sono di Napoli, mica di Bolzano!!!
“Siamo noi, siamo noi, i più forti della sede siamo noi, siamo noi, siamo noi, i più forti della sede siamo noi!”…
Sta di fatto che il book fotografico ci allunga i tempi, ma non importa, so già che quegli istanti rimarranno per sempre grazie a questa bella coppia che si aggirava tra le postazioni, ma come se non bastasse la batteria della barca è secca e noi dobbiamo ritirare i segnalini, fortuna vuole che il “mago della batteria” sia nei paraggi e ci porta la sua. Purtoppo non siamo così rapidi e ci perdiamo la premiazione e parte della lotteria, peccato.
Il clima che si respira è decisamente indescrivibile, gli attimi che precedono il pranzo sono un bello spot per la Maratona, tutti sorridenti, compreso Gambino che quest’anno è andato in bianca anche alla lotteria. Come sia possibile tutto ciò non è ancora dato capirlo, non lo capisce chi Endine la vive da anni, figuriamoci io che sono l’ultimo arrivato… e questo è l’ulteriore stimolo per preparare l’sms, perché mentre lasciamo le valli e lo splendido lago alle nostre spalle dopo aver salutato tutti con frasi tipo “ci vediamo l’anno prossimo”, il pensiero è già alla 16ma edizione, perché Endine ti entra dentro fino al midollo e solo Endine sa regalarti queste emozioni.
Un grazie particolare va:

All’organizzazione per quello che è riuscita a creare e porta avanti nel tempo.

Al mio compagno di pesca, la prima volta che peschiamo insieme ed è come se avessimo pescato insieme da anni, non è facile trovare la giusta sintonia su tutto così.

Ai ragazzi della sede che hanno partecipato, lavorato, semplicemente passeggiato sulle sponde, se questa sede non ci fosse bisognerebbe inventarla!

A chi non c’era e si è tenuto informato telefonicamente, il vostro supporto, parrà banale, ma è stato importante.

Alla Carp-Zone, che mi ha preso sotto l'ala protettrice e mi accudisce come un figlio

E non ultima a mia moglie, che con tutte quelle che gli combino ha ancora la forza di sopportarmi, mandarmi a pesca, e stare da sola con le due bestiole che le fanno girare le balle un minuto si e l’altro pure.

...E come Emozioni, E come Endine…

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"e fu proprio la moria di pesce del fine 2007 che ci diede uno scossone e ci spinse a fondare il nostro club,nonchè sede C.F.I.....anche dalla ***** a volte sboccia un fiore" (Umberto Banchieri)
4   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Raffaele Puca Inserito il - 16/10/2011 : 23:59:12
Paolo: non ti commuovere troppo, devi fare 4 giorni con me a pesca tra poco, ti faccio commuovere in diretta...

Cesco: esagerato, troppo buono!

Umberto: Banchieri, non faccia il pirla, che la storia del non svegliarsi diventerà come quella del sasso, finchè morte non ci separi

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"e fu proprio la moria di pesce del fine 2007 che ci diede uno scossone e ci spinse a fondare il nostro club,nonchè sede C.F.I.....anche dalla ***** a volte sboccia un fiore" (Umberto Banchieri)
umbe Inserito il - 16/10/2011 : 16:56:12
REPORT ECCEZZIONALE ....grande RAFFA .. e stato un piacere condividere l ultima notte in pesca con te e SERGIO....certo ..ma che presidente di sede avete!!!!... L e un pantela!!!!

cago ergo sum

C.F.I. SIAMO NOI
resp. sede n°166 milano
gruppo ambrosiano carpfishing
banchieri.umberto@libero.it
http://www.youtube.com/user/umbecarpone?feature=mhum

http://umbecarpone.forumfree.it/?f=7775607
Cesco Inserito il - 16/10/2011 : 10:12:03
Il più bel report degli ultimi 150 anni!!!!

Grandissimo Raffaele!!!!

CESCO

Francesco Angeli

(....perchè chi urla non ha mai ragione non si può pretendere di cambiare tutto subito:la perdita di pazienza è un sintomo di debolezza.) Paolo Meneghelli

C.F.I. SIAMO NOI
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PMcComy Inserito il - 15/10/2011 : 12:35:59
Commosso, grazie Raffa!


http://teamcarpfishingrudiano.blogspot.com/
inforudiano@tiscali.it
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C.F.I. SIAMO NOI

Cominelli Paolo



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