"CARPE DIEM" il forum degli appassionati by Carp Fishing Italia - Progetto ricupero pescato ATTO 2°

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 Progetto ricupero pescato ATTO 2°
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jummy
C.F.I. Civitanova



Regione: Marche
Prov.: Macerata
Città: civitanova marche


512 Messaggi

Inserito il - 12/09/2008 : 13:14:19  Mostra Profilo Invia a jummy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi metto a conoscenza di quello che abbiamo fatto per il progetto del post "ai carpisti delle Marche e non"affichè possiate prendere atto di quelle che sono le difficoltà incontrate e che continuiamo ad avere seppur per una giusta causa.

questa la lettera di presentazione del progetto al presidente della provincia con annessa risposta:
"Caro Presidente,
mi chiamo Cicchetti Pietro e sono il cordinatore di un associazione di pescatori sportivi che praticano il carpfishing.L’associazione Carp Fishing Italia è nata nel 1993 e da allora ha avuto una crescita esponenziale, infatti oggi può contare su un numero di 90 sedi sparse in tutta Italia e un numero di 2240 soci.
Nella Regione Marche sono attualmente presenti 9 sedi periferiche,per un totale di 168 iscritti.
Nel 2007 CFI è stata riconosciuta come Associazione Nazionale, operante nel territorio Regionale, riconoscimento che ha permesso di inserire un nostro Rappresentante in ognuna della Consulte Provinciali delle acque.
L’Associazione Dilettantistica “WILD ANGLERS CARPFISHING TEAM” è stata fondata il 20 MAGGIO 2004 presso un locale in Via Civitanova n. 1/3 a Civitanova Marche (MC).
Si tratta di una sede periferica con domicilio in p.zza S.Carlo Borromeo 2 Fontespina, 62012 Civitanova Marche (MC) affiliata a Carp Fishing Italia, che nell’anno 2007 è stata riconosciuta come Associazione Sportiva e fatta entrare in consulta regionale.
Ci teniamo a sottolineare che la regione Marche è stata la prima a riconoscere un identità nazionale al CFI e a permettere ad un proprio rappresentante di partecipare alle varie consulte provinciali.Questa associazione conta un numero di iscritti nel 2008 pari a 26 ed è regolata da uno Statuto Sociale di ventinove articoli.Di seguito abbiamo ritenuto necessario al fine di una migliore conoscenza del nostro gruppo e dei nostri scopi e principi riportare alcuni articoli e/o parti di essi che consideriamo significativi.
In particolare all’art. 4 si legge:

• “Il gruppo è apolitico è non ha scopi di lucro e non ha per oggetto l’esercizio di attività commerciali, ad eccezione di quelle direttamente connesse ed integrative all’attuazione dei propri scopi sociali”.

Inoltre sempre allo stesso articolo sono descritte le finalità e gli scopi che si prefigge di raggiungere:

• “Organizzare a favore dei soci e non, attività sportive dilettantistiche, attività didattica, manifestazioni di carattere promozionale attinenti alla pesca”;
• “La difesa e il miglioramento dell’ambiente naturale”;
• “Spronare nell’interesse dei soci e della comunità la sorveglianza delle acque demaniali e private”;
• “Salvaguardare il patrimonio ittico delle acque interne, combattendo l’attività illegale dei pescatori di frodo”;
• “Ottenere concessione di riserve in acque pubbliche e private”;
• “Assistere i soci in ogni attività sportiva inerente la pesca”;

Si comprende sin da subito che uno degli scopi primari di questa associazione è quella della tutela dell’ambiente, degli animali e delle piante che lo costituiscono e non ultimo quello di divulgare la disciplina del carpfishing.
Non siamo altro che un gruppo di ragazzi che condividono la stessa passione che è quella della pesca della carpa e tutela dell’ambiente.
IL CARPFISHING

La nascita del carpfishing, ovvero di una specifica tecnica di pesca sportiva volta alla cattura della sola carpa, si fa risalire al 1978 in Inghilterra.
In quegli anni alcuni pescatori inglesi misero a punto, dopo ripetute osservazioni in acquario sui modi di nutrirsi della carpa, una tecnica di innesco che lasciava completamente libero l'amo.
La carpa infatti si alimenta aspirando il cibo e non mordendolo come tipicamente fanno altre specie di pesci.
Le carpe non possiedono denti nell’apparato orale e si nutrono aspirando le esche che incontrano sui fondali; queste poi vengono triturate facilmente da denti faringei che sono molto potenti e capaci anche di rompere gusci di bivalvi (cozze d’acqua dolce) e esoscheletri di animali che costituiscono il loro nutrimento naturale (gamberi e granchi e piccoli invertebrati).
Il modo di aspirare l’esca da parte del pesce è stato uno dei motivi principali che ha spronato alcune persone a studiare una nuova tecnica di pesca volta alla cattura di esemplari di taglia e basata su alcuni principi base.
Per favorire una selezione nei confronti di pesci di piccola taglia o di altre specie, si è sviluppata un'esca che caratterizza la tecnica del carpfishing: la boilie.
Le Boilies (dall’inglese esche bollite) sono l’esca principe di questa disciplina anche se non vengono del tutto abbandonate le esche tradizionali quali mais, granaglie ecc..
Si tratta di vere e proprie palline, ottenute amalgamando insieme e poi cuocendo in acqua bollente varie farine vegetali e/o animali, uova, aromi, dolcificanti e altri ingredienti assolutamente naturali.Le sferette così ottenute, del diametro solitamente compreso tra i 15 e 30 millimetri, risultano essere l'esca più utilizzata nel carpfishing.
Queste infatti sono particolarmente selettive nei confronti dei pesci di altre specie e di quelli di piccole dimensioni che non riescono ad attaccarla.
Grazie alla loro durezza, ottenuta grazie al processo di cottura e successiva asciugatura, sono in grado di resistere in acqua a lungo (anche oltre 24 ore) senza sfaldarsi e deteriorarsi, come avveniva utilizzando la polenta, da sempre ritenuta grande attrattrice di carpe.
L’esca rappresenta sicuramente la grande innovazione portata da questa tecnica, infatti essa non viene posizionata direttamente sull’amo, bensì su un sottile filo (hair rig) distanziato uno o più centimetri dall’amo stesso.
In questo modo si sfrutta la peculiarità della carpa di alimentarsi non mordendo, ma risucchiando il suo alimento.
Questo particolare metodo di innesco consente di allamare il pesce sempre e solo sulla parte marginale dell’apparato boccale (la più resistente e priva di parti vitali), garantendo così l’incolumità dello stesso, e l’assoluta sicurezza di poter rimettere il pescato in libertà, senza aver subito alcun trauma.
Questa particolare esca bollita, acquisendo notevole consistenza grazie alla cottura, scoraggia i pesci più piccoli dal cibarsene, consentendoci di selezionare il peso delle catture, anche oltre i 20 Kg (l’attuale record del mondo supera i 39,00 Kg).Tutte le catture effettuate vengono trattate con il massimo rispetto da parte del carpista, il quale ha sempre cura di posizionare il proprio momentaneo trofeo su di un apposito materassino imbottito (vero simbolo del carpista) per slamarlo delicatamente, immortalarlo in una foto ricordo ed immediatamente rilasciarlo in libertà.I più attenti addirittura provvedono ad applicare sul piccolo foro provocato dall’amo un apposito disinfettante antibatterico.
A conferma che questa tecnica non arreca alcun danno al pescato ne è dimostrazione il fatto che molti esemplari vengono catturati costantemente, spesso più volte all’anno, e con pesi sempre maggiori.
I pesci infatti sono caratterizzati da tratti somatici a volte molto evidenti che permettono di riconoscere l’esemplare anche a distanza di anni e dopo molte catture.
La scelta del catch&release è comunque per noi obbligatoria, poiché se ogni carpista decidesse di trattenere anche una sola delle catture che effettua, in breve i bacini non conterrebbero più gli esemplari di maggior peso(che sono anche importanti riproduttori), obiettivo primario della nostra disciplina.
Il Carpfishing non è soltanto una tecnica di pesca, ma anche un vero e proprio stile di vita, praticare questa disciplina significa amare la natura, rispettarla e salvaguardarla in ogni suo aspetto.L’amore per la natura è innato nei carpisti poiché gli esemplari di mole che vivono in un bacino non sono molti, spesso il carpista si apposta sulle sponde di un lago per più giorni, durante tutte le stagioni dell’anno.
Questo richiede da un lato l’esigenza di attrezzarsi con lettino, sacco a pelo ed una tenda (rigorosamente verde mimetica) per superare i rigori della notte e delle interperie, dall’altro la necessità e soprattutto la volontà di fondersi con la natura circostante.
Il vero carpista non crea accampamenti vistosi, non accende fuochi sulle sponde, non fa rumore e soprattutto non sporca la sponda che sta occupando, facendosi carico di raccogliere anche l’immondizia gettata dai pescatori meno educati.
La prolungata permanenza sulle rive garantisce inoltre un’azione di monitoraggio e dissuasione contro atti di bracconaggio, in continuo aumento specie negli ultimi anni.
Questa premessa per farLe capire chi siamo e i motivi che ci spingono a difendere il nostro ambiente,senza il quale non avremo ragione di esistere come associazione.Ad ogni modo vorrei porre alla Sua attenzione un problema che ci sta veramente a cuore:i laghetti ex cave per la costruzione della superstrada Civitanova-Foligno situati all'altezza della zona industriale di Civitanova.Le cave in questione sono state acquistate da privati e destinate alla realizzazione di un agriturismo.Fino a 2 anni fa le cave erano in comunicazione con il Chienti,avevano infatti un immissario(canale enel)e un deflusso che si immetteva direttamente nel fiume.Nel 1998 ci fu un ondata di piena dl fiume che straripando,portarono una grande quantità di detriti che cambiarono la morfologia delle cave.
Questo evento ha fatto si che il livello delle acque si abbassasse notevolmente fino ad avere una profondità massima di 1,5 metri.Di conseguenza c'è stato uno sviluppo notevole di piante acquatiche che in breve tempo hanno coperto il 90% della superficie.Il rischio eutrofizzazione(carenza di ossigeno nell'acqua)è stato scongiurato da quel ricircolo d'acqua che Le ho menzionato prima fino a quando i due canali di entrata e di uscita sono stati coperti dalle ruspe.Ora si pone il problema che una stagione estiva particolarmente calda,con proliferazione di alghe, porterebbe alla morte per asfissia della popolazione ittica presente.Abbiamo proposto in consulta un progetto di ricupero da attuare in collaborazione con la polizia provinciale,la quale si è dimostrata disponibile a fornire i mezzi(storditore e vasche di ossigenazione)per attuare la cosa,mentre la manovalanza sarà fornita dalla nostra associazione e le altre di matrice ecologista che vorranno aderire.Il pescato,oltre ad essere salvato da morte certa,andrebbe a ripopolare le cave demaniali della nostra provincia.L'unico ostacolo di fronte ai quali ci troviamo è l'autorizzazione da parte del proprietario a prelevare il patrimonio ittico presente.A questo punto io e i miei ragazzi vorremmo chiederLe un aiuto e porLe delle domande.
Come è possibile che dei privati abbiano ottenuto delle concessioni(zona appartenente al parco fluviale del chienti) per modificare l'unica zona umida costiera rimasta nella nostra provincia(nell'oasi di protezione di Porto Potenza ci hanno fatto una discoteca e un porto turistico)?E' così facile trasformare un lago da pubblico a privato chiudendo con una ruspa il flusso e deflusso delle acque?E'ammissibile non intervenire per cercare di salvare,almeno in parte,un ecosistema di oltre 40 anni,e che vede oltre che importanti riproduttori di fauna ittica anche la presenza di rari esemplari di trampolieri e rapaci(vi nidificano aironi cenerini,sgarzette,tarabusini e falchi di palude,vi stazionano durante la migrazione anatre,avocette,cavlieri d'italia e fenicotteri rosa)?Se il patrimonio ittico presente nella cava è proveniente dal fiume Chienti,quindi un bene di tutta la collettività,perchè dobbiamo lasciarlo per forza morire,e perchè è diventato oggi un bene privato?Vorrei poter dare delle risposte ai ragazzi e soprattutto fare il possibile per conservare per loro quel poco che ci è rimasto.La ringrazio anticipatamente per la Sua attenzione e per quanto riuscirà a fare a nome mio e di tutti i "Wild Anglers Carpfishing Team Civitanova".
Un saluto sincero."
Gentile Cicchetti,
riguardo alla situazione che mi ha prospettato per il “laghetto” di
Civitanova Marche, posso darle alcune risposte, partendo dalla premessa che
l'area a cui si riferisce non è demaniale ma di proprietà privata e che
alcune valutazioni di ordine ambientale da voi sottolineate (ecosistema,
presenza di fauna particolare, riproduttori di fauna ittica…) mi appaiono
sostanzialmente giuste.
Ciò detto, so che la Polizia Provinciale era già stata contattata dai voi,
rappresentanti del carp-fishing, e che sta già procedendo a chiedere
informazioni al proprietario circa i lavori e/o all’eventuale recinzione.
Mi risulta, inoltre, che l'Ufficio tutela acque del Genio Civile non ha
rilasciato nessuna concessione; e che, comunque, il laghetto è alimentato
dalla falda e, di conseguenza, le acque sono pubbliche (un privato non può,
quindi, vietare la pesca) e comunque il nostro Ufficio ha la titolarità per
intervenire eventualmente a tutela della fauna ittica.
Nella speranza di aver risposto almeno a parte delle vostre domande,
continuerò a sollecitare i nostri Uffici per seguire adeguatamente la
questione.
Il Presidente della Provincia di Macerata
(Giulio Silenzi)

Circa 3 settimane fa siamo andati sul posto con organi della polizia provinciale e abbiamo incontrato il proprietario che ci ha autorizzato per eseguire l'intervento che era stato fissato per il 13 settembre (anche se per legge,come dice la risposta del presidente della provincia,le autorità possono intervenire per la salvaguardia dell'ecosistema in questione).Questa mattina il voltafaccia del proprietario che ci ha minacciati di far intervenire i carabinieri nel caso in cui ci fossimo avvicinati al lago.Dopo le spiegazioni da parte nostra per ribadire l'importanza dell'intervento,anche nel suo interesse, e la necessità di operare al più presto per evitare una moria di pesci di immani proporzioni ci ha liquidati chiedendo una relazione scritta da presentare ai "suoi tecnici".Ennesimo viaggio negli uffici della provincia e dicussione con gli organi di polizia che non si spiegano il motivo di questo repentino cambiamento(tutto il necessario per l'operazione era già pronto).Comunque lunedì invieranno la richiesta scritta ai proprietari.L'evento sarà così spostato al 27 di settembre.Comunque ci sono parecchi punti oscuri in tutta la vicenda:
-come è possibile che in un area destinata a parco fluviale abbiano dato delle concessioni a costruire un agriturismo?
-i proprietari operano nel settore della calzatura e un agriturismo in una zona delimitata da superstrada,autostada,rampa di accellerazione e fiume non ha una collocazione molto felice.
-secondo il piano regolatore deve rimanere una zona umida,ma riducendo il lago ad un sesto dell'attuale superficie,con un metro e mezzo di profondità e il 90% coperto da alghe non c'è nessun scampo per il pesce.
Ora mi chiedo:"ma se riusciamo a salvare i riproduttori più importanti permettendo un equilibrio tra popolazione ittica e volume dell'acqua,non sarebbe un vantaggio per tutti?Perchè distruggere tutto,condannando il patrimonio ittico ad una lenta morte?Forse una moria e un conseguente intervento della protezione civile, per scongiurare il rischio epidemie, di interramento a spese di noi contribuenti sarebbe la soluzione più comoda...oppure lasciare che la prima stagione secca risolva il problema dello spazio per costruire."Comunque noi non molliamo e aspettiamo questa richiesta scritta,senza la quale pare, non ci siano scappatoie.
Vi terremo comunque aggiornati in merito agli sviluppi.
Non ho più parole,sono indignato e a tratti schifito.


Pietro Cicchetti

mertz
C.F.I. Cameri



Regione: Piemonte
Prov.: Novara
Città: cameri


1079 Messaggi

Inserito il - 12/09/2008 : 14:09:45  Mostra Profilo Invia a mertz un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in bocca al lupo ragazzi, sono sicuro che non mollerete tanto facilmente...

CFI SIAMO NOI
Gabriele Quaglio

<<CAMBRA CARP>> d.s.t.
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Cece
C.F.I. Udine


Regione: Friuli-Venezia Giulia
Città: nessuna


449 Messaggi

Inserito il - 12/09/2008 : 23:51:12  Mostra Profilo Invia a Cece un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Fossi io , valuterei la cosa dal punto di vista legale e farei volantinaggio anti-agriturismo , una qualcosa del tipo , il proprietario di questo agriturismo non ha rispetto per l' ambiente , non li interessa della salute dei pesci che ci vivono nel lago , e degli uccelli che ci nidificano ..

Cmq vista l' eutrofizzazione , avete preso in considerazione l' eventualità di poter risolvere il problema con un immissione di amur ?
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jummy
C.F.I. Civitanova



Regione: Marche
Prov.: Macerata
Città: civitanova marche


512 Messaggi

Inserito il - 15/09/2008 : 10:29:22  Mostra Profilo Invia a jummy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
caro Cece,l'immissione di amur è stata presa in considerazione come risoluzione al problema alghe,ma presentava alcuni probelmi:per prima cosa non abbiamo la certezza che il tipo di alga in questione faccia parte della dieta alimentare dell'amur,in secondo luogo la chiusura dei canali di immissione e deflusso delle acque del fiume non garantisce un giusto equilibrio tra il volume delle acque e la popolazione ittica presente(ricordo che la profondità media è di un metro d'acqua)quindi un immissione ulteriore di pesce sarebbe controproducente.Quindi l'unica soluzione è quella del prelievo,almeno per quanto riguarda i riproduttori.Ora c'è da aspettare questo consenso da parte dei proprietari anche se non sarebbe necessario (la conferma di questo la si è letta nella risposta della massima autorità della provincia).E'questa l'assurdità in teoria si potrebbe agire ma in pratica no.Il proprietario ha minacciato di far intervenire i carabinieri se ci presentiamo,sarei proprio curioso di sapere di quali colpe potremmo essere accusati:violazione di proprietà privata,anche se un fondo per essere privato deve avere una recinzione di un metro e ottanta?furto di patrimonio ittico di provenienza da acque pubbliche?istigazione ad avere giustizia?associazione a delinquere di stampo ecologico?Spero tanto che il buon senso abbia la ragione e il 27 non sia battaglia.

Pietro Cicchetti
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agozurma
Presidente C.F.I.



Regione: Veneto
Prov.: Rovigo
Città: Rovigo


1844 Messaggi

Inserito il - 15/09/2008 : 14:23:52  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Con Pietro ci siamo sentiti a lungo per telefono e voglio semplicemente dire che sta conducendo la cosa ottimamente.
Ciao.
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giankanet
C.F.I. Venezia



Regione: Veneto
Prov.: ve
Città: riviera d. brenta


1928 Messaggi

Inserito il - 15/09/2008 : 14:47:05  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di giankanet Invia a giankanet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non mollate Pietro, andate fino in fondo a sta cosa perche' puo' essere solo che da esempio per molte realta' simili!!!
Vada come vada, voi almeno ce la mettete tutta!!!

CFI SIAMO NOI!

Giancarlo Rossato.
www.goldcarp.net
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jummy
C.F.I. Civitanova



Regione: Marche
Prov.: Macerata
Città: civitanova marche


512 Messaggi

Inserito il - 24/09/2008 : 10:05:32  Mostra Profilo Invia a jummy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come volevasi dimostrare c'è molta m...a dietro il rilascio delle autorizzazioni per costruire in quella zona di parco fluviale.Qualcuno ha pensato bene di consigliare di non far smuovere troppo le acque,quindi ieri mattina ci è arrivato il consenso scritto per procedere con il prelievo che avverrà sabato 27 settembre,stesso posta stessa ora come indicato dal vecchio post.
Aspetto ad esultare a cose fatte poichè ormai non credo più a niente.
So solo che se è così nelle piccole realtà,figuriamoci cosa avviene nelle grandi....Comunque almeno abbiamo ottenuto di salvare il salvabile che è la cosa principale.Successivamente metteremo a conoscenza dell'opinione pubblica l'intero progetto e i nostri progetti futuri.Report completo di foto e dati promesso.
Se Paolo potesse mettere la data in evidenza come la volta scorsa,gliene sarei molto grato.

Pietro Cicchetti
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