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Blitz della forestale contro la pesca abusiva nei laghi pontini
giovedì 23 dicembre 2010 di Consumatori


Un quintale di anguille rischiavano di finire sulle tavole natalizie dei consumatori, eludendo qualsiasi controllo sanitario. Sono 15 i pescatori denunciati che devono rispondere di furto aggravato ai danni dello Stato per aver effettuato il prelievo nei laghi demaniali, senza alcuna autorizzazione e con mezzi non consentiti

Quindici persone sorprese in attività di pesca illegale denunciate, una rete di 250 metri, 30 mazzacchere per anguille e altrettante bilance da pesca sequestrate: questo il bilancio di serrati controlli da parte del Corpo forestale dello Stato nei laghi costieri pontini di Fogliano, Monaci e Caprolace, nel Lazio.

Con l’avvicinarsi del Natale, per l’antica tradizione del pranzo col capitone, infatti, aumenta l’incidenza di episodi di pesca di frodo nelle acque dei laghi, di proprietà del demanio dello Stato, all’interno del Parco Nazionale del Circeo e di pari passo aumentano i controlli della Forestale, effettuati in questo caso dal personale dei Comandi Stazione di Fogliano e Sabaudia. Le persone denunciate in seguito a questi ultimi controlli sono state tutte segnalate all’Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere di furto aggravato ai danni dello Stato con pene che vanno dalla reclusione da 6 mesi a 3 anni e multe che vanno dai 154 euro fino a oltre 500 euro. Infatti, la pesca notturna - attuata con mezzi non consentiti che permettono un prelievo abbondante e veloce - era stata messa in pratica senza alcuna autorizzazione da parte dell’ente statale proprietario dei bacini idrici.

Ma alcuni, tra i pescatori abusivi, hanno ricevuto anche una sanzione di 206 euro per pesca effettuata con mezzi non consentiti nel Lazio, come le mazzacchere, e un’altra di 154 euro per pesca notturna all’interno del parco. Inoltre, esercitando tale attività in acque con diritto esclusivo di pesca ovvero destinate a pescicoltura e allevamento, sono stati ulteriormente sanzionati per un ammontare di 102 euro.

La mazzacchera, adibita prettamente alla pesca delle anguille, appartiene ad una categoria di antiche tecniche di pesca e presuppone una grande esperienza che consente di adoperare al meglio attrezzature molto semplici. Trova il suo utilizzo durante le piene dei fiumi, cioè quando la maggior parte delle altre tecniche risulta impraticabile.

La maggior parte dei pescatori proveniva dalla vicina Campania e il "bottino di pesca" sarebbe certamente andato ad incrementare un mercato clandestino sotto costo per finire direttamente, scavalcando ogni controllo sanitario, sulle tavole dei consumatori.


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Cominelli Paolo

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